venerdì 19 luglio 2013

Tra riscoperte e approfondimenti: The Blacksmith di Buster Keaton

E' stata recentemente pubblicata su Variety on line la notizia del ritrovamento di una copia alternativa di The Blacksmith (1922). In verità, noi della silent comedy già ne eravamo a conoscenza. L'annuncio era stato dato dallo stesso scopritore il 31 maggio scorso sul forum di Nitrateville. Vale la pena però analizzare meglio questa "scoperta" e contestualizzare il film stesso. Anche nell'articolo di Variety ho riscontrato degli errori, dettati da poca attenzione e un pizzico di superficialità.
Partendo da principio, scrivo una concisa sinossi del film:

Buster è aiuto fabbro in un piccolo paese di provincia. Il suo padrone (Joe Roberts) alza le mani verso di lui per un malinteso e viene incarcerato. Nel frattempo, una affascinante signorina (Virginia Fox) porta il suo cavallo bianco a cambiare ferratura e Buster ne imbratta accidentalmente il dorso con del lubrificante. Con una mazza, altro olio, una fiamma ossidrica e un vecchio motore riesce a far cadere a pezzi una nuovissima Rolls-Royce. Quando il suo padrone evade, si unisce a clienti insoddisfatti per dargli la caccia. Buster durante la fuga incontra di nuovo casualmente l'affascinante signorina sul cavallo bianco e le chiede di sposarlo. I due salgono su un treno e fuggono dai loro inseguitori. Appare il treno in campo lungo che deraglia, ma la successiva inquadratura ci mostra che era solo un modellino usato da Buster, sposato e ora padre di un bebè.


Quando chiesero a Keaton nel corso degli anni dei commenti su questo film, il comico fece intendere che non lo considerava affatto uno dei suoi migliori. In particolare considerava poco riuscita la scena della Rolls-Royce demolita. Il pubblico secondo lui non amava vedere distrutto senza riguardo qualcosa che nell'intimo sognava di possedere. Del resto, è curioso che la Comique abbia permesso a Keaton di distruggere una Rolls-Royce in un due rulli dal budget non certo sontuoso. Maliziosamente viene da credere che si tratti della Rolls-Royce che Joe Schenck e Norma Talmadge avevano portato in dono quando Buster e Natalie si erano uniti in matrimonio l'anno prima. Ma probabilmente la disposizione provocatoria di Keaton non si sarebbe spinta a tanto. Non era felice del suo matrimonio ma Schenck era pur sempre il suo datore di lavoro.
Al di là del mio concetto critico su The Blacksmith, probabilmente uno dei meno divertenti tra i cortometraggi di Buster Keaton, veniamo al recente rinvenimento. In data 31 maggio scorso, Fernando Martín Peña - la stessa persona che nel 2009 aveva scoperto una copia completa di Metropolis, il capolavoro di Fritz Lang - scriveva:

Visionando una copia in 9.5mm del cortometraggio THE BLACKSMITH di Buster Keaton, che Fabio Manes aveva acquistato alcuni anni fa, ho scoperto che si tratta di una versione completamente differente del film. Non solo la scena finale è diversa (è già nota l'esistenza di due versioni del finale), ma nell'intero primo rullo sono presenti più di cinque minuti che non hanno nulla a che vedere con la copia conosciuta. E' cosa comune che le versioni europee dei film americani risultano un po' differenti, poiché all'epoca si preparavano due negativi, però non fino al punto di una variazione di tanto metraggio. Tutta una scena nella quale il Maestro ferra un cavallo appare rimpiazzata da una estesa sequenza in esterni, con un divertente inseguimento con Joe Roberts e una situazione romantica differente con l'attrice Virginia Fox. E' probabile che Keaton abbia voluto rendere meno claustrofobico il film, approfittando del fatto che doveva preparare un'altra versione per il mercato europeo.

In quel periodo infatti era sovente diffuso girare il film con due macchina da presa diverse, per poter allestire due negativi, per i mercati americano ed europeo. Stampare copie positive da ciascun negativo non era così indolore per la copia stessa (non c'erano le tecniche raffinate che sarebbero sopraggiunte con il sonoro), per precauzione e per i film ad "ampia tiratura" si prediligeva dunque questo sistema, dimezzando il "lavoro" di ciascun negativo e preservando maggiormente i due originali. Tuttavia, spesso le differenze sono minime (diverse angolature di ripresa, leggere variazioni nelle scene e nel montaggio) e non arrivano al punto di stravolgere il film come appare in questo caso. La copia ritrovata da Fernando Martín Peña ha dunque dell'eccezionale. Ha ragione anche quando afferma che in quel modo il film poteva apparire meno claustrofobico. Anche se non ho ancora potuto visionare tutti i minuti inediti riscoperti, già il fatto che Keaton abbia immesso maggiore vivacità, usando esterni, rincorse e inseguimenti, rende questa copia di The Blacksmith certamente più keatoniana di quella conosciuta, basata soprattutto sulla trovata, la gag divertente. Buster Keaton era un grande attore, ma non aveva la fantasia comica di un Chaplin o di uno Stan Laurel. Era ingegnoso, costruiva situazioni intelligenti, ironiche e divertenti per i suoi film, tuttavia il suo meglio lo proponeva nelle scene in cui non stava fermo. Era un comico mobile, per dirlo direttamente. Più aumentava l'azione dei suoi film, maggiormente ne amplificava la qualità.

Nell'annuncio del suo ritrovamento, Fernando Martín Peña fa menzione della presenza di due diverse versioni del finale di The Blacksmith, già note da molti anni. Per compiutezza mi appresto a descriverle, accennando anche al modo in cui ne sono venuto a conoscenza nel corso degli anni.
Vidi per la prima volta The Blacksmith ("il maniscalco") nel 1993, in televisione. Erano ancora le copie "storiche" della RAI, con il compianto Daniele Formica alla lettura delle didascalie. Avevo la cautela del ragazzino avvinto dalle comiche e il pallino della videoregistrazione. Pertanto, nella mia prima copia conosciuta il finale si presentava così: Virginia (la ragazza) cade da cavallo finendo tra le braccia di Buster, accanto a un fienile. Si desta subito e crede che Buster le abbia salvato la vita. Gli consegna un fascio di banconote che lui rifiuta sdegnosamente e getta in mezzo al fieno. Appena lei si allontana, Buster si fionda disperatamente alla ricerca del denaro. Non appena lo recupera, lo riporta alla ragazza. Sfila l'anello dalla mano destra della fanciulla e lo mette in quella sinistra come richiesta di fidanzamento. Riconoscente per il salvataggio e felice del rifiuto di denaro, lei acconsente a sposarlo. Riappaiono le minacce di Joe Roberts e degli altri inseguitori ma i due salgono nel treno eludendone l'inseguimento. Poi c'è la scena del modellino che ho citato all'inizio dell'articolo.
Quella copia che ho registrato vent'anni fa contiene anche qualcos'altro di curioso, riferito proprio a quanto scoperto nelle ultime settimane. A metà film appare una confusa, piccola sequenza, che vede l'inseguimento a Buster da parte di Joe Roberts. Buster si nasconde dietro una finta automobile di cartone e poi parte involontariamente quando il camion a cui era legata un asse di legno viene messo in moto. Sono pochi secondi in tutto e credo facciano parte delle corpose sequenze ritrovate integralmente da Fernando Martín Peña.
Nel 2000 la Kino Video pubblicò la prima raccolta DVD seriamente dedicata a Buster Keaton. Era in Regione 0, si poteva dunque leggere in tutti i lettori del globo. Sette anni dopo visionai dunque una copia diversa di The Blacksmith. Migliore come qualità audiovisiva rispetto a quella registrata alla RAI, ma del tutto conforme. Non c'erano i pochi secondi dell'inseguimento descritti qualche riga fa, ma il finale era assolutamente identico.

La prima volta che vidi il finale alternativo di The Blacksmith fu nel 2003, quando la ERMITAGE (oggi D-CULT) mise in DVD tutti i cortometraggi di Buster Keaton. La fonte erano i restauri della Lobster. Per dieci anni avevo visto un finale, ora si presentava diverso: Virginia cade da cavallo e finisce svenuta tra le braccia di Buster. Lui approfitta della situazione, cambia mano all'anello ed ecco bell'è pronta la proposta. Quando la ragazza rinviene è un po' confusa sul perché l'anello sia subitamente scomparso dalla sua mano destra ma acconsente lo stesso a sposare Buster. I due salgono nel treno, sfuggendo all'inseguimento. Nella versione Lobster, non è presente la scena che fa imbizzarrire il cavallo di Virginia: un'anziana signora si accorge dell'imbrattatura (il cavallo era sporco da un lato per via del maldestro lavoro di Buster) e emette un urlo che spaventa l'animale. Tutto questo non c'è.
Tra i due distinti sottofinali ho sempre prediletto il primo. Nel secondo, Virginia si accorge che nella mano destra il suo anello non c'è più e ne trova uno simile nella sinistra. La sua espressione pare stupita ma non ha il tempo di riflettere oltre poiché i due sono presi dalla fuga verso il treno. Nella copia più diffusa questo non ha luogo perché Virginia è già  consapevole. Messe a confronto le due versioni, scorre molto più limpidamente la prima, perché viene creato un presupposto - sebbene non troppo elaborato - al loro matrimonio.
Due anni fa, nel 2011, la Kino ha prodotto l'edizione Blu-Ray dei corti di Buster Keaton. La copia appare maggiormente restaurata rispetto a quella uscita nel 2000, tranne qualche accenno di decomposizione riferito al 35mm utilizzato per il trasferimento, il finale è lo stesso di sempre, ovviamente.

Nei prossimi anni il mercato proporrà indubbiamente nuove edizioni dell'opera di Keaton. La più ricca di contenuti sarà certamente la prima che inserirà, correttamente messo a nuovo, il tesoro ultimamente rintracciato da Fernando Martín Peña.

© Lorenzo Tremarelli

domenica 7 luglio 2013

Accidentally Preserved DVD, Silent Comedy Ritrovata


Accidentally Preserved è un DVD a disco singolo, uscito negli Stati Uniti poche settimane fa. La collezione mette insieme nove cortometraggi molto rari del periodo del muto - in qualche caso l'unica copia al mondo rimasta - sette dei quali di stampo comico. Ad occuparsi del progetto un collezionista generoso, Ben Model, che non solo ha reso disponibile al pubblico il suo tesoro ma lo ha anche accompagnato al piano. Ogni film è infatti musicato da Ben Model stesso, pianista eccellente oltre che stimato entusiasta del muto.
Per ogni film della raccolta ho scritto un breve commento critico e alcuni cenni storici. Ho scritto questo articolo con il desiderio che altre copie di questo DVD vengano vendute. Il disco è in Regione 0, dunque può essere visionato in ogni paese del mondo senza problemi. E' un'opera di grande amore per il cinema muto, al di là di interessi egoistici e personali.
Nella descrizione dei corti ho cercato di non dilungarmi troppo, cercando di evidenziare i punti nodali di ciascun film, che comunque solo la visione può illustrare veramente.

THE LOST LAUGH (Uscito il 15 luglio 1928, 1 rullo). Diretto da Stephen Roberts. Interpreti: Wallace Lupino, Lucille Hutton, Monte Collins.

La copia uscita nel DVD è l'unica esistente di questo breve cortometraggio. La fonte è un 16mm della Kodascope del 1932. Le commedie di questa serie, Cameo Comedies, erano prodotte da Jack White a basso costo. Spesso le situazioni sono semplici, il set è unico e gli attori utilizzati sono pochi. Questo film potrebbe essere definito una situation comedy muta di 10 minuti circa, ma è molto raro poiché dell'intera serie girata per Jack White da Wallace Lupino ne sopravvivono soltanto altri due. La trama è semplice: marito e moglie si svegliano una mattina e trovano complicato fare qualsiasi cosa nella loro casa. E' soprattutto il marito a rimetterci, tuttavia reagisce con una risata a ogni inconveniente. L'arrivo di un rappresentante di lavatrici complica ancora di più la situazione. E' forse questo il momento più buffo del film. Il venditore è interpretato da Monte Collins, un attore brillante che in seguito nel sonoro farà una certa fortuna. Naso imponente, atteggiamento da strapazzo, invadenza inverosimile. Il personaggio che interpreta nel film è forse esasperato, ma ben tratteggiato. E' ovvio aggiungere che la lavatrice non funzionerà e sarà cacciato fuori a pedate, malmenato. Il protagonista del film, l'inglese Wallace Lupino (1898-1961), fratello del più famoso Lupino Lane, ha il ruolo principale, quello del marito che alla fine, come da titolo, perderà la voglia di ridere. In passato aveva lavorato spesso in supporto del fratello, sia in teatro che al cinema, con buoni risultati. L'augurio è che saltino fuori un maggior numero di film di questa serie, per poterne giudicare ancora meglio la qualità.


LOOSE CHANGE (Uscito il 6 ottobre 1928, riduzione di 1 rullo, su un originale di 2). Diretto da Harold Beaudine. Interpreti: Neal Burns, Jack Duffy, Lorriane Eddy, Winnie Law, Glen Cavender.

Le commedie prodotte da Al Christie non raggiunsero mai i livelli di un Hal Roach o un Mack Sennett, rimangono tuttavia stabilmente al terzo posto della graduatoria in stile e popolarità. Loose Change si presenta come un ex due rulli, poi abbreviato alla lunghezza di un rullo per il mercato amatoriale. Il film è molto raro, come tutti quelli di questa serie. Neal Burns, un attore brillante abbastanza noto in quel periodo, si ritaglia tuttavia in questo film una parte del tutto marginale. Il vero protagonista risulta Jack Duffy, che proprio in quegli anni aveva creato un personaggio particolare, "Sandy McDuff", un anziano scozzese senza denti e dalla barbetta bianca, molto furbo, agile e attaccato al denaro. Duffy era molto più giovane del personaggio che interpretava, il che lo rendeva se possibile ancora più divertente, nelle sembianze di un vecchietto scattante, pronto di riflessi e per nulla rassegnato al suo destino. Loose Change rimane un film divertente ancora oggi. Sandy McDuff va a trovare suo nipote (Neal Burns) che sta per sposarsi, porgendogli un generoso assegno per le nozze. Un'amica della coppia già sposata, per lucro e per divertimento, prova a sedurlo. Con un trucco di carta carbone riesce involontariamente a strappargli una proposta di matrimonio. Sandy ovviamente non ne vuole sapere, ma la donna vuole molti soldi in cambio dell'annullamento della proposta. La comicità nasce dall'estraneità del protagonista, le sue movenze nevrotiche, unite a una tirchieria che già si palesa nelle prime scene (quando per non pagare il tassista finge un malore e si fa accompagnare a casa da un'ambulanza che passava nei paraggi) e culmina con l'inseguimento finale, che vede Sandy scappare terrorizzato dal minaccioso Glen Cavender, il geloso marito della maliziosa provocatrice. Alla fine riesce a farla franca, salvato ancora una volta dalla presenza di un'ambulanza.

WEDDING SLIPS (Uscito il 1 gennaio 1928, 1 rullo). Diretto da Jules White. Interpreti: Monte Collins, Lucille Hutton, Robert Graves, Eva Thatcher.

Uscita qualche mese prima di The Lost Laugh, Wedding Slips è un'altra Cameo comedy prodotta dalla Educational. Monte Collins ne è il protagonista. Due sposini finiscono casualmente in un campo di zingari e vengono rapiti. L'uomo subisce le avances di una vecchia zingara (Eva Thatcher) che si innamora a prima vista di lui, la ragazza deve fare i conti a sua volta con le attenzioni del feroce capo degli zingari, che la rapisce vestito da gorilla. L'acme della commedia è procurato dal talento di Eva Thatcher, anziana ed esperta caratterista, che tenta aggressivamente di sedurre il povero Monte Collins, costretto a difendersi come può. Uno sceriffo un po' pedante e poco altro completano i quadri di un cortometraggio messo in salvo appena in tempo dal produttore del DVD. L'unica copia rimasta, a 16mm, amatoriale, aveva già iniziato il suo processo di emulsione al momento del riversamento digitale. E' uno di quei meravigliosi esempi di salvataggio dall'oblio permanente, da parte di uno storico del cinema, collezionista, e non di un ente predisposto (come le fondazioni, le cineteche, i musei di arte cinematografica ). Il fenomeno risulta piacevolmente clamoroso e non è poi così sporadico come in apparenza potrebbe sembrare. Dietro la macchina da presa di Wedding Slips troviamo Jules White, regista che raggiungerà l'apice della gloria negli anni trenta, come produttore di cortometraggi di successo alla Columbia, soprattutto la serie dei Tre Marmittoni, che ottenne un boom di successo negli States, e le relative serie minori dei vari Charley Chase, Buster Keaton, Harry Langdon, Andy Clyde, ex glorie del muto impegnate a dipanare la loro arte nel nuovo medium, quale all'epoca finiva per presentarsi il parlato.

SHOOT STRAIGHT (Uscito l'11 marzo 1923, 1 rullo). Diretto da J.A. Howe. Interpreti: Paul Parrott, Jobyna Ralston, George Rowe.

Prima di iniziare a produrre commedie sofisticate - che ancora oggi rimangono insuperate nell'intero panorama del cinema muto - Hal Roach era ancora alla prese con un genere di comicità non troppo lontana da quella di Mack Sennett, soprattutto in alcune delle serie che proponeva, come quella portata avanti da James Parrott, fratello del più noto Charles (il talentuoso Charley Chase). Prima di diventare regista e sceneggiatore (tra gli altri, di alcuni dei più bei film di Stan Laurel e Oliver Hardy), James Parrott aveva girato innumerevoli cortometraggi anche nel ruolo di attore, protagonista di una serie tutta sua. Scelto il nickname "Paul", era pronto per divertire gli spettatori con le sue trovate semplici, essenziali e la sua figura buffa e magra, esteticamente non troppo lontana da quella del famigerato fratello - tanto che in certi titoli l'attore viene talvolta ancora confuso con lui dai non espertissimi del campo. Shoot Straight è uno dei tanti titoli che Parrott girava a un ritmo forsennato. Il film è essenzialmente un esercizio solista, poiché gli altri attori si ritagliano ruoli marginali e ininfluenti. Alle prese con conigli, anatre e altri animali, un cacciatore dilettante cerca un po' di fortuna, in maniera assai maldestra, buffa e inconcludente. Alcune delle gag ricordano quelle dei futuri cartoni animati di molti anni dopo, risultando irreali, da fumetto, tra tutte la possibilità di sparare sott'acqua con un fucile normale. L'entrata in scena di un orso minaccioso avvicina ancora di più questo film ad alcune comiche di Larry Semon, anch'esso molto sperimentale nel genere gag da cartone, e che cinque anni prima aveva usato un orso con effetti simili in Bears and Bad Men (1918). Anche lo stile è simile a quel film, con alcune riprese in campo lungo che lo ricordano perfettamente, sebbene la trama sia totalmente diversa. Da segnalare la presenza di Jobyna Ralston in una particina, che da lì a pochissimo sarebbe diventata famosa come leading lady nei film di Harold Lloyd, del semprepresente George Rowe e di altri volti noti della Roach. Nel film questi attori sono tutti riuniti in una caccia di gruppo, ovviamente contrapposta a quella del solitario Parrott.

THE HOUSE OF WONDERS (1931 circa, 2 rulli). Elgin Watch Company.

Cortometraggio recentemente ritrovato, che illustra le fasi di lavorazione durante la costruzione degli orologi Elgin. Allora venne girato esclusivamente a fini commerciali, oggi acquista un certo fascino, proprio di un genere di orologi che oggi non si producono più.

THE MISFIT (uscito il 23 marzo 1924, riduzione a 1 rullo su un originale di 2). Diretto da Albert Austin e Clyde Cook. Interpreti: Clyde Cook, Blanche Payson, Joe Roberts.


The Misfit ("il disadattato") è uno dei cortometraggi più preziosi di questa collezione. Clyde Cook, comico minore ma dall'agilità straordinaria - ex acrobata e ballerino - prima di lavorare con Hal Roach nei suoi corti in futuro maggiormente riproposti (spesso diretti da Stan Laurel, questo spiega il perché) era stato protagonista in altre serie minori, tra cui un paio di film per la Educational. The Misfit, il secondo di questi cortometraggi, durava circa venti minuti, ma la versione contenuta in questo DVD risulta accorciata e presentata a un rullo per il mercato amatoriale dell'epoca. Vessato dalla moglie virago (l'enorme Blanche Payson), un poveretto non ne può più della sua condizione di schiavitù e si arruola in marina. Anche qui trova qualcuno più grande e grosso di lui, il sergente istruttore (l'attore, Joe Roberts, era stato molto attivo con Buster Keaton; questo film peraltro venne girato proprio negli studi del comico) che cerca invano di metterlo in riga, e senza troppi complimenti. Alla fine, dopo essere andato più volte fuori tempo durante gli esercizi di leva e aver fatto scappare un po' di prigionieri durante il suo turno di guardia, Clyde Cook riceve un insperato aiuto da madama fortuna riuscendo a far finire involontariamente in mare i suoi due persecutori. La storia non è molto originale ed alcune sequenze paiono una sbiadita riproposizione di qualcosa di già visto, tuttavia Clyde Cook non risulta mai totalmente abusato. Aveva il fisique du role. Corto di statura, gracile e dall'espressione incontaminata, poteva contare su un paio di dozzinali baffetti che come lo avvicinavano alla figura di Chaplin, allo stesso tempo lo allontanavano per la cotanta levità del suo character. Indifeso, all'oscuro di un destino atroce e sventurato, tira avanti per grazia divina, senza appesantire di una virgola la sua interpretazione. Per me, The Misfit vale quasi l'intero DVD. La rarità soprattutto, l'infrequenza con cui si vedono i film che ha girato fuori dal circuito Hal Roach.

THE WATER PLUG (1920, 1 rullo). Diretto da George Jeske. Interpreti: Billy Franey, Robert McKenzie, Silas Wilcox.

Le commedie della Reelcraft annoverano buoni nomi e risultano ancora oggi generalmente di buon livello. Tuttavia, già due anni dopo l'uscita di questo film la compagnia doveva fare i conti con la bancarotta. In quel periodo il cinema era già un'industria con le sue regole precise, stare al passo era d'obbligo. Con i tempi, soprattutto. Il personaggio di Billy Franey, uno di quelli che potevano contare su una serie tutta loro alla Reelcraft, si predispone sul genere dell'acuto vagabondo, errante squattrinato che cerca di trovare tutti i modi possibili per sopravvivere, anche grazie all'aiuto di espedienti disonesti. In The Water Plug si serve di un idrante fasullo - che sposta lui stesso di quartiere in quartiere - per fare multe agli ignari parcheggiatori, rubando la stella di vigile da un manichino che trova esposto per caso fuori da un negozio. Dopo aver ricevuto del denaro dalle sbalordite vittime allo scopo di chiudere un occhio sulla questione e non segnare la multa, racimola presto un bel gruzzolo di banconote. Alla fine però il suo trucco viene scoperto da un agente che insieme ad altri due colleghi lo insegue per la città e riesce a catturarlo. Questa commedia poteva essere tranquillamente stata girata dalla Pathé una quindicina di anni prima. Il set è la strada, alcuni attori sembrano presi dalla strada, gli attori professionisti usano mimica e gestualità per esprimere a loro stessi i propri convincimenti più che allo spettatore, c'è un uso onnicomprensivo di campi medio/lunghi, solo gli intertitoli ci ricordano che stiamo vedendo un film americano del 1920, anche perché spesso si divertono a schernire lo spettatore con giochi di parole intraducibili, ma comunque riferibili al proibizionismo che la legge aveva appena statuito. Detto ciò, destino della Reelcraft a parte, il film è a tutt'oggi estremamente godibile.

MECHANICAL DOLL (Uscito il 7 febbraio 1922, 1 rullo). Prodotto da Max Fleischer. Diretto da Dave Fleischer.


Questo cortometraggio d'animazione di 7 minuti, realizzato con la tecnica del rotoscopio inventata dallo stesso Max Fleischer nel 1915, ha come protagonista Koko il clown, innamorato di una ballerina creata e poi distrutta dal disegnatore stesso. La sovrapposizione tra la realtà e il mondo animato è così sottile da rendere questo gioiello un piccolo capolavoro del genere. Del resto, dal creatore di Betty Boob, Popeye e Superman è anche ragionevole aspettarselo.

CHEER UP (Uscito il 28 settembre 1924, 1 rullo). Diretto da Stephen Roberts. Interpreti: Cliff Bowes, Virginia Vance, Eddie Boland, Frank Alexander, Tommy Hicks.

A chiudere la collezione un'altra Cameo Comedy della Educational. Cliff Bowes era un campione di nuoto datosi al cinema. Di bell'aspetto, convogliava le sue mire di uomo comune in storie semplici, non troppo lavorate, nelle quali passava facilmente dal ruolo di vittima a quello di carnefice. In Cheer Up, una ragazza (Virginia Vance) deve sposarsi il giorno stesso e decidere tra i due contendenti, Cliff Bowes ed Eddie Boland. Boland era un caratterista eccellente, con alle spalle anche una breve carriera da attore solista. Nel basilarmente sgradevole ruolo di villain, riesce quasi a farsi preferire al protagonista Bowes, forse un po' troppo manierato, anche se poi la ragazza sceglie repentinamente di sposare quest'ultimo. Eddie Boland non ci sta e continua a perseguitare i due innamorati, finendo per distruggere la loro casa. Vecchia conoscenza delle slapstick d'annata Frank Alexander, il padre della ragazza. L'attore aveva iniziato con Mack Sennnett e poteva contare su interminabili credits nelle comiche di Larry Semon. Un anno dopo l'uscita di questo cortometraggio, Alexander darà vita insieme a Hilliard Karr e Kewpie Ross al Ton of Fun, un trio comico di obesi, protagonisti di circa quaranta commedie uscite tra il 1925 e il 1928 e prodotte dalla FBO.

Nella custodia di questo prezioso DVD appare la scritta "Volume 1". Per quanto mi riguarda l'auspicio in un secondo volume è vivo più che mai. Così come è corrente il miraggio che altri collezionisti escano dal loro castello solitario e condividano i loro film con appassionati e studiosi. Un "lost film" confinato in una cantina per il solo diletto del proprietario o di una ristretta cerchia di amici rappresenta l'opposto di quanto il cinema ha voluto comunicare nella sua storia, nocivo per il film stesso, che senza la dovuta cura può rischiare di deteriorarsi e perdersi per sempre.

© Lorenzo Tremarelli